venerdì 22 agosto 2014

Tappa 22: Elista – Vladikavkaz – km 700



Partiamo piuttosto presto (ore 6.30) in direzione Cecenia. I km sono tanti e non sappiamo se la frontiera Russia-Georgia chiude per la notte.
La strada è molto bella e scorrevole; bell'asfalto e strada larga.






Occorre però prestare attenzione ad alcuni russi al volante che si credono piloti di rally. Scorgiamo ai lati della strada un innumerevole quantità di lapidi a ricordo delle vittime degli incidenti stradali; ne vediamo alcuni quasi in diretta veramente brutti.




Entriamo in Cecenia da un check point militare; il gendarme appena scopre che siamo italiani si mette sull'attenti, ci saluta e ci canta una canzone in un italiano stentato.
Raggiungiamo Beslan, teatro tempo fa di una delle stragi più feroci mai compiute dall'uomo; la tentazione di andare a vedere la scuola è forte ma decidiamo di lasciare perdere e proseguire per il confine. Questo tipo di turismo non fa per noi.




La strada è immersa nella natura e piacevolmente guidabile.



Verso le 17.30, a pochi km dal confine, fra lavori in corso per la riasfaltatura della strada, scorgiamo il torrente accanto scorrere impetuoso e di un colore marrone molto scuro. Cominciamo a capire che qualcosa non va.








Un'amara sorpresa ci attente dopo 2 km. Vediamo una lunga fila di macchine in attesa e la polizia a bloccare la strada. Chiediamo in giro ma ci dicono che la frontiera è chiusa fino a data da destinarsi a causa di una immensa frana in territorio georgiano. Insieme ai gentili locali e poliziotti studiamo sulle mappe le possibili soluzioni.

1 - Passare dall'Azerbajan è impossibile perchè non abbiamo i visti ed è impossibile farli in dogana in quanto non vengono rilasciati;
2 – Passare dall'Ossezia è impossibile perchè finiremo impallinati da qualche militare separatista;
3 – Passare lungo la strada costiera in territorio dell'Abkazia è impossibile per lo stesso motivo;
4 – Passare dall'Ucraina in questo periodo non è possibile (non abbiamo abbastanza missili nelle valigie);

L'unica alternativa possibile è recarci a Sochi sul Mar Nero nella speranza di trovare una nave che ci traghetti in Georgia o meglio in Turchia.
Ci ritiriamo in un hotel a circa 20 km per studiare il da farsi. Su internet non troviamo sufficienti informazioni al riguardo (grazie agli amici che su fb ci hanno aiutato e confortato) e decidiamo l'indomani di partire prestissimo per Sochi e poi si vedrà.

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