Se
in Uzbekistan è impossibile trovarla in Kazakistan si trova
facilmente in quasi tutti i distributori (a scelta 80, 92 ottani,
talvolta 95). L'unico problema è che i distributori non ci sono, o
meglio, ci sono ma sono distanti 50-60 ed anche 100 km l'uno dagli
altri. Occorre non scendere troppo oltre la metà serbatoio ed
incominciare a cercare il prezioso liquido; e pensare che in questa
nazione ci sono moltissimi giacimenti di petrolio.
Il
funzionamento del rifornimento avviene come in Russia. Si trova il
distributore, si valuta quanta benzina occorre mettere per fare il
pieno, si paga all'omino alla cassa (talvolta protetta da sbarre e
vetro di sicurezza) e si immette la quantità pagata, l'erogatore si
ferma in automatico. Se ci si è sbagliati e si paga più del dovuto, i soldi eccedenti vengono correttamente restituiti altrimenti si ripaga qualche litro per
rabboccare.
In
mattinata i km scorrono via facilmente su una strada in perfette
condizioni fra cimiteri caratteristici ed i soliti simpatici cammelli
e dromedari in giro a bordo strada.
Dopo
Atyrau le condizioni del manto stradale si deteriorano rapidamente ed
i successivi 300 km sono di stradacce brutte e piene di buche ma ormai siamo abituati.
Dopo
aver percorso circa 700 km, verso le ore 19.00, decidiamo di fermarci
in un hotel a 50 km dal confine russo per paura di trovare la dogana
chiusa.
Domani
mattina entreremo in Russia e nel pomeriggio se tutto va bene saremo in Cecenia nella
città di Grozny.
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