Ripartiamo alle 8.45 dopo una lauta colazione a base di uova e bacon, salame, prosciutto, arrosto, formaggio, pomodori, cetrioli, olive e peperone sottaceto.
Il serbatoio ontinua a gonfiarsi e decidiamo di proseguire con il tappo leggermente aperto, con la borsa fissata al di sopra non è un problema a parte la puzza di benzina molto forte.
Nel frattempo dalla concessionaria di Alba ci inviano tramite whatsapp un video su come intervenire in maniera forse definitiva (grazie a Simone). Con una connessioe a disposizione vedremo di scaricarlo.
Fra la Serbia e la Bulgaria rimaniamo intrappolati in coda alla dogana per circa 2 ore sotto il sole cocente. Qua la gente si ingegna per poter guadagnare qualche soldo vendendo acqua fresca e pulendo i vetri delle auto (e su richiesta di Federico anche quello della moto ormai ridotto a cimitero di insetti). Perdiamo anche un'ora di fuso orario.
Raggiungiamo Sofia attraversandola fra le code dovute ai tanti lavori in corso per la realizzazione di infrastrutture quali, nuove strade, viadotti, autostrade..
Percorriamo veloci statali con asfalto tutto sommato decente e ritroviamo la povertà già vista lo scorso anno, con gente che vende di tutto ai bordi delle strade come angurie, meloni, pomodori e pannocchie.
Possiamo osservare decine e decine di nidi di cicogne sui pali del telefono.
Arriviamo alla frontiera Bulgaria-Turchia e perdiamo oltre due ore in code e controlli vari a noi ed alla moto. Riusciamo a ripartire alla volta di Istanbul solamente alle 21.30 con ancora 240 km da percorrere. Nel pomeriggio comunque abbiamo prenotato un hotel in centro molto economico ma pulito utilizzando il wifi gratuito di un Mc Donald's.
Gli ultimi 240 km sono interminabili, arriviamo ad Istambul verso mezzanotte fra rallentamenti vari in autostrada,siamo stravolti e senza cena. Domani sosta di un giorno alla scoperta della città.
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