Khiva, la città più piccola da noi visitata, ed anche la più povera, dove però la povertà viene vissuta con grande dignità ed il turista è accolto con grande rispetto, sia i bambini che gli adulti ci salutano per strada.
Questa
città è stata una fortezza lungo la via della seta caratterizzata
da una fiorente compravendita di schiavi che porta con se il ricordo
di crudeltà barbariche terribili.
Circondata
da un'antica muraglia la città vecchia è realizzata con mura in
mattoni rivestiti di fango e strade polverose una volta entrati
sembra di tornare indietro nel tempo.
Tutto sembra prendere un
aspetto antico con le tante botteghe di artigiani, mentre da noi gli
antichi mestieri vengono ricordati ed evocati dai mercati
appositamente realizzati con arte e finzione per queste persone è
uno stile di vita reale.
Vista di Khiva dal minareto
Girovagare
per queste contrade è molto piacevole la quotidianità degli
abitanti di Khiva è molto tranquilla lontana dalla frenesia alla
quale siamo abituati, anche nel casino del bazar.
Ci
concediamo un delizioso pranzo con spiedini e keban preparati sul
momento da una cuoca che ricorda le nostre massaie quando una volta
si faceva tutto per bene senza doversi preoccupare delle tante
normative che ci vengono imposte oggi.
La
nostra passeggiata prevede la visita a molte medressa, minareti e
mausolei tutti dal sapore antico riccamente decorati.
Un simpatico incontro, Caterina.
Nessun commento:
Posta un commento