Usciamo da Ashgabat verso le ore 08.00 dopo aver girato a lungo per riuscire a trovare un punto di uscita dalla città in quanto circondata da cantieri e cancelli chiusi. I primi 100 km sono di ottimo asfalto ma caratterizzati da una folta nebbia di sabbia che rende l'aria irrespirabile e ci costringe a ridurre la velocità.
Notiamo
per strada i primi dromedari pascolare liberamente. Per noi è una
emozione grandissima; grazie ai giri in moto abbiamo potuto vedere
sia le renne di Nordkapp che i dromedari del deserto turkmeno.
I
successivi 500 km sono caratterizzati da un pessimo asfalto con
profonde buche e solchi lasciati dai tantissimi tir.
Numerosissime
anche le deviazioni su strade bianche per i tanti cantieri stradali;
ne abbiamo contate una cinquantina.
La
tappa è molto dura viste le alte temperature del pomeriggio e ci
fermiamo spesso a sorseggiare acqua; la temperatura non è mai scesa
sotto i 45 gradi.
Veniamo
fermati una prima volta dalla polizia che dopo i soliti controlli ai
passaporti e le solite domande su chi siamo, cosa portiamo, dove
andiamo.... vogliono fare la foto con noi e la moto; purtroppo noi
non riusciamo a fare la foto con loro in quanto vietato. Ci regalano
comunque sorrisi, strette di mano e due frutti tipici.
La
seconda volta il poliziotto ci ferma solamente per accertarsi che
avessimo sufficiente acqua per proseguire ed eventualmente offrircene
una bottiglia.
Troviamo
le prime dune di sabbia finissima tipiche del deserto.
Arriviamo
verso le ore 19.30, dopo 12 ore di guida, a Turkmenabat, città a
circa 15 km dal confine uzbeko. Domani se tutto va bene arriveremo a
Samarcanda.
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