Ovviamente dormiamo poco e male ed alle 7.00 siamo in piedi a girare per la nave (di sedie, divani e poltrone neanche a parlarne, sono tutte occupate dalla sera precedente).
Facciamo colazione ad un prezzo esorbitante e verso le 09.30 riusciamo a sederci su due poltrone al coperto miracolosamente lasciate libere. Il climatizzatore però viaggia a palla, fa un freddo micidiale e ci copriamo con tutto il copribile. Di uscire neanche a parlarne, c'è parecchio vento ed alzarsi dalle poltrone vorrebbe dire non riuscire più a sedersi se non in terra o su qualche scomoda panca. Finalmente verso mezzogiorno attracchiamo ad Ancona ma riusciremo a partire solo verso le 13.30. In Grecia le moto sono entrate per prime nella pancia della nave, questo ha comportato il fatto di uscire quasi per ultimi ad Ancona.
Sembra strano ma questa sarà una delle tappe più dure di tutto il viaggio a causa dei soliti lavori in corso e delle code chilometriche fra Ravenna e Reggio Emilia che superiamo spesso e volentieri ai 40 km/h sulla corsia di emergenza. Non solo, l'aria condizionata della nave sorbita subito dopo colazione ci provoca una congestione che ci costringe a fermarci spesso per riprenderci. Penso anche di avere la febbre. A Piacenza Marzia mi propone di trovare un hotel e ripartire l'indomani mattina. Neanche a parlarne, siamo ad appena 1,5 ore da casa e voglio arrivare; mi imbottisco di tachipirina e proseguiamo.
Riusciamo a raggiungere la Provincia di Cuneo con il sole molto basso
e ad entrare in garage solo alle 20.30 ma la gioia di aver compiuto qualcosa di grande ci fa dimenticare i malanni della giornata. Siamo a casa dopo aver attraversato in 29 giorni ben 11 Stati ed aver percorso 13.625 km. Siamo stravolti ma felici e soprattutto pronti a ripartire verso nuove avventure.