Partenza verso le 7 ci dirigiamo verso le alture per visitare la storica città di Masada o meglio quel che ne resta. Siamo a circa 400 mt sotto il livello del mare per cui anche se mattina presto il caldo è già insopportabile.
Vista da lontano della città, la si può raggiungere in due modi o attraverso il sentiero del serpente visibile nello scatto sotto oppure attraverso la teleferica. Naturalmente optiamo per la seconda opzione .... ma solo perché il tempo a nostra disposizione è poco ....
Della fiorente cittadina non resta che qualche rudere ma la sua storia è intensa ed appassionante vi suggeriamo di dedicare cinque minuti del vostro tempo alla triste storia di MASADA
Lasciata la città dopo oltre 2 ore di visita ci addentriamo nei territori palestinesi alla volta di Hebron spesso teatro di scontri tra palestinesi ed esercito israeliano, qui la tensione che si respira è alta la parte palestinese è molto povera somiglia maggiormente alla Giordania. Anche le persone sono diverse sempre ospitali ma molto insistenti nel volerti vendere qualsiasi cosa, soprattutto i bambini.
Hebron fa parte della zona A controllata dall'esercito palestinese ed infatti all'ingresso della città notiamo grandi cartelli rossi che vietano l'ingresso nella città agli Israeliani pena loro rischio e pericolo.
Solita pausa pranzo composta da carne alla griglia cucinata ai bordi della strada in minuscoli chioschetti.
Seguendo i cartelli per la moschea di Ibrahim (Abramo) ci inoltriamo erroneamente con le moto dentro i piccoli vicoli in realtà solo pedonali ed in cui i mercanti vendono i propri oggetti .....
Il sito della Moschea è blindatissimo l'unica via di accesso possibile è presidiata da tornelli, metal decetor ed esercito i quali ci intervistano chiedendoci la nostra religione.
All'interno la Moschea è molto spoglia è famosa in quanto al suo interno sono custodite le tombe dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe con le loro mogli essi sono riconosciuti sia nella religione cattolica che in quella ebraica che quella mussulmana
Alle signore viene consegnato un mantello con cappuccio incorporato in modo da poter coprire completamente sia il corpo che il capo. Come in tutte le Moschee la visita viene fatta a piedi scalzi.
Terminata la visita passeggiamo per le piccole, disordinate e soprattutto sporche vie del centro storico.
Basta un piccolo complimento ad Arafat per guadagnarsi le simpatie dei locali e fare nuove amicizie, questo simpatico signore ci ha anche regalato del buonissimo pane appena sfornato fatto in casa.
Le strade secondarie sono sempre molto impervie e ogni tanto si perdono nel nulla costringendoci a fare marcia indietro e cercarne delle altre.
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